LA SCARSITÀ DELL’ACQUA POTABILE. VERITÀ O SOLO PAURE INFONDATE?

Come ho più volte precisato non sono un politico e non devo convincere gli altri del mio pensiero o quello della corrente che rappresento. Pertanto posso liberamente esprimere il mio parere da tecnico e il lettore può serenamente fare approfondimenti tecnici per capire la fondatezza di ciò che brevemente espongo in questo mio post.

Personalmente non credo che la disponibilità di acqua potabile sia a rischio.

L’acqua copre il 71 per cento della superficie della Terra, di cui il 97,5 per cento è salata.

Sul nostro pianeta si trovano 1,4 miliardi di chilometri cubi di acqua percentualmente così distribuita.

Acqua totale:

  1. oceani 97%;
  2. 3% acqua dolce.

Acqua dolce:

  1. 79% calotte e ghiacci;
  2. 20% acque sotterranee;
  3. meno dell’1% acqua dolce in superficie facilmente accessibile.

Acqua dolce in superficie facilmente accessibile:

  1. 4% laghi;
  2. 76% umidità del suolo;
  3. 16% vapore acqueo;
  4. 2% fiumi e torrenti;
  5. 2% acqua degli organismi viventi.

Come vedete la quantità di acqua dolce è prevalentemente disponibile sotto forma di vapore acqueo (92% di acqua dolce) e può essere catturata con varie soluzioni tecnologiche (la più semplice è nota a tutti ed è la condensa prodotta dagli impianti di condizionamento).

Ci sono soluzioni già commerciali per auto-prodursi l’acqua potabile senza pagare nulla ai gestori di rete idrica. E ritengo che, con l’avanzamento tecnologico, i costi di tali soluzioni potranno ridursi al disotto dei costi di un sistema idrico spesso mal gestito.

Quello che affermo non è fantascienza ma è già realtà.

Vi cito per esempio la soluzione proposta dalla società svizzera Seas.

Fonte: https://seas-sa.com/seas-system-applications/

Molto interessanti sono invece le soluzione in fase di sviluppo. Vi segnalo a riguardo l’articolo dal titolo “Dal NUS il gel intelligente che produce acqua potabile dall’aria”.

Un gruppo di ricerca della National University of Singapore (NUS) ha creato un aerogel che estrae l’acqua potabile dall’aria senza bisogno di fonti di alimentazione esterna.

Fonte: https://www.rinnovabili.it/ambiente/acqua/gel-intelligente-acqua-potabile-dall-aria/

Vi sono altri modi per estrarre acqua potabile dall’aria.

A riguardo vi consiglio di leggere l’articolo “Acqua potabile dall’aria: ora è realtà“.

Fonte: https://makerfairerome.eu/it/produrre-acqua-potabile-dallaria-la-sfida-vinta-di-un-ingegnere-spagnolo/

Si fa cenno alle seguenti soluzioni:

Warka Water,  una torre intrecciata di bambù, nylon e bioplastica che cattura l’umidità nell’aria facendola ricadere in secchi, come acqua. Anche Warka Water sfrutta il principio della condensazione ma prevede che avvenga in modo del tutto naturale, senza l’intervento di elettricità.

Aquaer, il sistema sviluppato dall’ingegner Veiga estrae acqua dall’aria. L’elettricità raffredda l’aria che, a sua volta, si condensa e si trasforma in acqua, sfruttando lo stesso procedimento della condensazione propria gli impianti di condizionamento.

Vi segnalo inoltre il dispositivo sviluppato dal MIT denominato: Adsorption-based atmospheric water harvesting device for arid climates.

Fonte: https://www.nature.com/articles/s41467-018-03162-7

Vi sono anche progetti che ricorrono alle turbine eoliche.

Concludo.

Personalmente rivendico il diritto di bere acqua potabile di elevata qualità di cui la mia regione Abruzzo è ricca. Temo che la scarsità riguardi questa tipologia di acqua potabile ma non ritengo invece che vi sia un rischio mondiale da scarsità di acqua potabile. E se vi sono paesi con popolazioni che non vi hanno facile accesso è solo perché i governi non vogliono investire nelle soluzioni che sono già disponibili (come non investono in farmaci e cibi che altrove si sprecano). 

In un mio successivo articolo riporterò una ricognizione tecnologica sulle varie proposte in tale settore.

A presto

Il Presidente del Comitato Cittadini Uniti – Delegazione di Spoltore

Panfilo Marinucci ,  Ingegnere Dottore di Ricerca

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