[CONTRATTO DI FIUME] UN PRIMO SUCCESSO PER IL COMITATO CITTADINI UNITI – DELEGAZIONE DI SPOLTORE: ACCOLTA LA RICHIESTA DI RIMOZIONE DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE SUL FIUME PESCARA

In data 7 luglio 2022, a Pescara presso l’AURUM, si è tenuto l’evento organizzato dal Comune di Pescara in qualità di Capofila del Contratto di Fiume finalizzato a stimolare la partecipazione dei portatori di interesse per la definizione del Documento Strategico.

Ai saluti istituzionali e presentazioni degli organizzatori é seguita la  sessione dei Gruppi tematici:

[Gruppo 1] Rappresentanti delle Istituzioni

[Gruppo 2] Associazioni e Cittadini

[Gruppo 3] Esperti di tecnologia e mondo della ricerca

[Gruppo 4] Rappresentanti del settore imprenditoriale

finalizzata alla Costruzione dello Scenario sulla base di  proposte di azioni  (indicate dai partecipanti) e relativa valutazione dell’attuazione (proiettata nel futuro).

Ho preferito partecipare al Gruppo 3 soprattutto perché le proposte da avanzare (e concordate con il Direttivo) necessitavano di una condivisione con  esperti di tecnologia e mondo della ricerca anche per esigenze di confronto e quindi di consenso ed approvazione collettiva.

Oltre ad acquisire  e dare sostegno alle proposte di altri partecipanti,  è stata dunque un’utilissima occasione per il Comitato per  chiedere  ed ottenere (sulla base di motivazioni tecniche, socio-conomiche e sostenibilità ambientale brevemente esposte) l’inserimento dei seguenti punti:

AMBITO TEMATICO 1 –  QUALITÀ DELL’ACQUA E QUALITÀ DELL’ECOSISTEMA FLUVIALE, RISCHIO IDRAULICO E GEOMORFOLOGIA

Proposta 1 –  Verifica delle autorizzazione per attingimento acqua ed eventuali rimodulazioni delle concessioni condizionandole ad indicatori di efficienza sull’uso della risorsa idrica (es. perdite/sprechi nel tratto dal punto di prelievo al punto d’utilizzo);

Proposta 2 – Utilizzando le più recenti tecnologie digitali,  monitoraggio diffuso della qualità delle acque  con particolare attenzione al monitoraggio del cuneo salino il cui avanzamento (per effetto della riduzione della portate del fiume) può comportare

  1. l’inutilizzabilità dei pozzi d’acqua attualmente impiegati per il prelievo della risorsa;
  2. la risalita di acqua salata a livello di campagna con potenziali enormi danni per l’agricoltura.

AMBITO TEMATICO 2 –  PAESAGGIO, PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, FRUIZIONE E SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO FLUVIALE

Proposta 3 – Rimozione delle centrali idroelettriche di 2,5 MW di potenza nominale site nel tratto del Fiume Pescara appartenente al Comune di Spoltore e Cepagatti. In breve, la producibilità di energia sarebbe  messa a rischio dai cambiamenti climatici che avrebbero comportato e, ancor di più, potrebbero comportare una riduzione della portata del fiume con conseguente minor produzione rispetto a quella prevista in sede di progetto. Proprio in questi giorni, in altre regioni di Italia colpiti da siccità,  stiamo già assistendo a fermi di impianti idroelettrici similari [rif. fonti riportate in nota].  Vi è, dunque, il concreto rischio che ciò possa accadere anche per le centrali in questione. Oltre a ciò, per effetto di eventi climatici eccezionali sempre più frequenti,  vi è il rischio di ondate di piena di entità superiore a quella prevista in sede di progetto che è stato redatto sulla base di dati storici (relativi a periodi di situazioni climatiche ordinarie).

Da non trascurare le esternalità negative derivanti dall’impossibilità di utilizzazione del fiume come canale navigabile e la difficolta a utilizzare le golene per mobilità sostenibile (piste ciclo-pedonabili) ed ecoturismo. Le golene a valle delle centrali presentano varie paratoie il cui azionamento (con conseguente pericolose inondazioni delle aree) può verificarsi anche in assenza di eventi meteorologici eccezionali (per esempio  per effetto di manovre di sicurezza sulle paratoie delle due centrali). A prova del rischio riporto la foto del segnale di pericolo posto su uno degli accessi a tali aree.

 

Altro aspetto esposto riguarda la risalita dell’acqua (e conseguente allagamento) nei terreni limitrofi per effetto della maggior pressione idrostatica causata da un aumento del livello del fiume  a monte delle centrali. Ciò può comportare una riduzione della tenuta del terreno oltre che possibili innalzamenti del livello di falda con allagamenti dei piani seminterrati per gli edifici limitrofi (da contenere  tramite apposite  pompe e quindi spreco di energia elettrica). Nel complesso un’attenta ed esaustiva  analisi potrebbe portare a scoprire che i vantaggi della produzione di energia da fonte rinnovabile siano inferiori ai costi energetici connessi al ciclo di vita dell’impianto e alla gestione/contenimento delle esternalità negative.

Di seguito riporto le immagini  delle conclusioni illustrate:

[per i gruppi 1 e 2] dall’Arch. Massimo Bastiani;

[per i gruppi 2 e 3]  dall’Arch. Virna Venerucci.

Panfilo Marinucci, ingegnere dottore di ricerca

Presidente del Comitato Cittadini Uniti – Delegazione di Spoltore

Sito WEB: www. cittadiniuniti.it

Mail: panfilo.marinucci@cittadiniuniti.it

 

Fonti:

Sito WEB CDF

Articolo dal titolo “Siccità e fiumi agonizzanti, Legambiente punta il dito contro le eccessive captazioni idroelettriche e agricole”

Articolo dal titolo “Il Po è troppo basso: Enel costretta a spegnere la centrale di Piacenza”

 

4 commenti

  • carlo ha detto:

    resto più che perplesso.
    Una serie di cose messe insieme, ognuna forse corretta, ma nell’insieme non legano, non reggono.
    Una cosa ridicola: l’utilizzo del fiume come canale navigabile. ERo ragazzo e vedevo passare una chiatta con sabbia e ghiaia. Da decenni che non c’è più. d’estate qualche raro motoscafo a vedere la vegetazione ripariale che ora il Comune di pescara e prima la Provincia, stanno distruggendo

    • admin ha detto:

      Buongiorno Carlo,
      l’idea della navigabilità non ha come scopo di ripristinare la vecchia (sotto)utilizzazione (quella che ricordi) ma di attuare modelli di sviluppo sostenibile già realizzati (e con successo) in altri contesti in cui il fiume riqualificato e reso navigabile ha restituito una importante risorsa alla comunità locale oltre a creare opportunità per eco-mobilità grazie sia al ripristino/miglioramento della navigabilità ma anche alla realizzazione di piste ciclo-pedonabili.
      In tali esempi si è visto che la presenza di navigabilità e piste ciclo pedonabili ha indotto turismo e quindi flussi economici a beneficio della comunità locale.
      Vuoi che la nostra comunità perda queste opportunità?

    • admin ha detto:

      Al di là delle opinioni personali comunque vale la pena ricordare le Linee Guida della Comunità Europea sintetizzate nel Documento guida su Trasporto fluviale e Natura 2000 (https://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/management/docs/INL_Summary_IT.pdf): «Il trasporto fluviale (TF) è considerato un mezzo di trasporto sicuro, efficiente dal punto di vista energetico e relativamente rispettoso dell’ambiente. L’UE ha riconosciuto già da tempo il grande potenziale del TF e riconosce il suo importante ruolo nell’intero sistema dei trasporti»

  • admin ha detto:

    LA NOSTRA BATTAGLIA PER IL DECOMISSIONING DELLE CENTRALI IDROELETTRICHE ESISTENTI E E CONTRO NUOVE REALIZZAZIONI.
    MEGLIO EOLICO, SOLARE FOTOVOLTAICO/TERMODINAMICO, GEOTERMIA A BASSA, MEDIA ALTA ENTALPIA, BIOMASSE…

    Noi siamo a favore della realizzazione di impianti FER per la produzione di energia da fonti rinnovabile che siano concretamente sostenibili e meno impattanti.

    E (tranne casi particolari) le centrali idroelettriche non sono tra questi.

    D’altra parte se un impianto FER richiede più energia per la sua gestione (dalla realizzazione allo smantellamento a fine vita incluso errori di calcolo sulla produzione energetica effettiva e danni provocati dalla presenza dell’impianto) allora non ha senso realizzarlo.

    A mio avviso i 30 milioni di euro spesi per realizzare le due centrati di S, Teresa di Spoltore e Cepagatti potevano essere impiegati per installare pannelli fotovoltaici sulle coperture di edifici.

    Tutti sono in grado di comprendere che in caso di peggioramento climatico con riduzione delle precipitazioni meteo e quindi scarsità di risorse idriche ci sarà più sole (sfruttabile da impianti fotovoltaici) e meno acqua per far funzionare le centrali idroelettriche.

    Oltre alla potenziale minore produzione energetica futura per riduzione della disponibilità di acqua le centrali comportano altre esternalità negative che implicano spese energetiche anche connesse alla riduzione della disponibilità di acqua sottratta da opere di presa e sbarramento.

    A riguardo vi invito a leggere gli articoli:

    1) Articolo dal titolo “Siccità e fiumi agonizzanti, Legambiente punta il dito contro le eccessive captazioni idroelettriche e agricole”
    http://www.legambientepiemonte.it/comunicati-stampa/siccita-e-fiumi-agonizzanti-legambiente-punta-il-dito-contro-le-eccessive-captazioni-idroelettriche-e-agricole/

    2) Articolo dal titolo “Il Po è troppo basso: Enel costretta a spegnere la centrale di Piacenza”
    https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/22_giugno_22/po-troppo-basso-enel-costretta-spegnere-centrale-piacenza-4cb718f4-f1e6-11ec-b73d-7f6a13f2e55f.shtml

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